BIM delle costruzioni in acciaio: nuova metodologia obbligatoria dal 1 gennaio 2019
Il BIM coniuga funzionalità diverse (architettoniche, strutturali, impiantistiche, ecc…) in un unico modello che rappresenta la struttura virtuale. Su di esso vengono gestite le informazioni che riguardano la costruzione durante tutte le fasi del suo ciclo di vita (Project Lifecycle Phases: PLPs), dalla pianificazione fino alla dismissione.
Il BIM delle costruzioni in acciaio è uno strumento fondamentale in quanto fornisce moltissimi vantaggi nel processo di realizzazione, in particolare facilita l’integrazione del modello 3D con i software che gestiscono la produzione in officina, agevola la realizzazione del lavoro in officina, velocizza l’individuazione di interferenze tra oggetti presenti nel singolo modello BIM o in quello integrato, semplifica le operazioni di rilievo in cantiere grazie alla capacità di interazione tra i modelli tridimensionali e gli strumenti di misura e, sempre in cantiere, è efficace nella fase di montaggio delle strutture in acciaio.
Come funziona il BIM
L’adozione sempre più marcata del BIM per molti progetti è dovuta alla possibilità di inserire, modificare e aggiornate in tempo reale tutte le informazioni del modello derivanti dalle diverse figure professionali a differenza dell’utilizzo dei tradizionali software CAD che si limitano a rappresentazioni “statiche” della costruzione. In questo modo, le varie figure professionali (ingegneri, impiantisti, architetti, project manager, topografi, costruttori, aziende, contraenti generali, ecc.), possono condividere le informazioni caratteristiche della struttura in funzione del loro settore di competenza.
Il BIM è anche in grado di fornire agli utenti indicazioni sul tempo (4D) e sui costi (5D) in maniera da individuare sia una corretta pianificazione che una chiara e precisa stima dei costi della struttura. Il modello così risulta essere il fulcro nella metodologia BIM in quanto contenitore di tutti i dati (geometria, proprietà dei materiali, proprietà energetiche, costi, tempistiche, ecc) e permette ai vari attori del processo edilizio di poter progettare indipendentemente le singole parti per poi inserirle in un unico modello tridimensionale dando vita a una progettazione integrata multidisciplinare.
In Italia, il D.M. firmato il 1 Dicembre 2017 renderà la metodologia BIM obbligatoria dal 01/01/2019 – sebbene possa già essere adottata in via facoltativa – per gli appalti pubblici di importo pari o superiore a 100 milioni di euro, estendendola gradualmente ad appalti di minore importo dagli anni successivi fino alle opere d’importo inferiore a 1 milione di euro, per le quali il termine decorre dal 01/01/2025. Inoltre, in Italia sono state pubblicate le UNI 11337 per la “gestione digitale dei processi informativi” suddivise in 10 parti ciascuna riguardante uno specifico aspetto.